Articolo
di Sabrina Moncini
A fronte di anni di completo silenzio, nel nostro paese ultimamente si sente sempre più parlare di Astrologia Magica, ma non sempre chi ne parla o scrive ha maturato la competenza necessaria. E al fine di comprendere come orientarci, soprattutto nel mondo dei social media dove troviamo di tutto e di più, dobbiamo avere dei punti di riferimento.
Cos’è e quali sono le fonti della Magia Astrologica
L’Astrologia magia, o anche Magia Astrologica (Magia dei Talismani astrologici) prende vita nel mondo arabo medioevale dove è conosciuta con il nome di “magia delle immagini”, dove la parola immagini sta proprio per “talismani” (per approfondire il tema dei talismani, non prettamente astrologici, si consiglia la lettura di Claude Lecouteux, “Il libro dei Talismani e degli Amuleti”, edizioni Venexia).
La prima opera che storicamente menziona questa pratica, e che spiega in dettaglio la creazione dei Talismani Astrologici, è il De Imaginibus (“Sui Talismani”) del matematico, astronomo ed astrologo Thabit Ibn Qurra (836 Harran, Turchia-901 Bagdad, Iraq). Di quest’opera abbiamo una recente e curatissima traduzione fatta da Charles Burnett, il direttore del Warburg Institute di Londra che grazie alle sue grandi competenze sulla Magia Astrologica, ci ha fatto dono di ottima traduzione.
Thabit era un discendente dei Sabei di Harran, una misteriosa popolazione di una zona dell’odierna Turchia, al confine con la Siria, che praticava magia astrologica, Alchimia e vari culti pagani. Erano ritenuti saggi eccelsi persino dai rappresentanti dell’impero che diedero loro dispensa di poter continuare indisturbati, nonostante l’avvento della religione Mussulmana, con le loro pratiche ed i loro culti.
Ma quali sono queste immagini alle quali si riferiscono i Talismani? Sono immagini celesti intendendo con questo termine immagini legate ai pianeti, alle mansioni Lunari, alle stelle fisse, alle costellazioni e ai decani.
Il De Imaginibus precede di una cinquantina di anni un altro testo chiave della Magia Astrologica, il Picatrix, edizione latina del testo arabo originale, il Ghayat al-Hatim (“Il Fine del Saggio”) che fu scritto da Malsama Al Qurtubi intorno al 954-959.

Per quanto riguarda la datazione del testo e l’attribuzione dell’autore, queste sono frutto di una recente ricerca riportata nella nuova edizione del testo curata da accademici del mondo anglosassone, dove la ricerca su questa disciplina sta riscuotendo notevoli interessi e Master/Dottorati di ricerca dedicati alla Magia Medievale: Dan Attrel e David Porreca. Ancor prima, la tradizione dello studio della Magia, quale materia cardine delle Scienze Medioevali, è stata anche al centro delle Università americane dai primi del ‘900 con gli studi esemplari di Lynn Thorndike, storico di Alchimia e Magia, che dagli inizi del secolo ha pubblicato numerosi studi giungendo nel 1941 a pubblicare l’opera, divisa in 8 volumi, dal titolo “Storia della Magia e delle Scienze Sperimentali: dal XIV al XVII secolo”.
La pratica in epoca recente
Tornando al Picatrix, possediamo ben 3 traduzioni inglesi del Picatrix: la prima ad opera di David Pingree (1986), la seconda di Christopher Warnock e John Michael Greer (2011) e la terza di Dan Attrell e David Porreca (2021). Tutte sono tratte dal manoscritto latino mentre per quanto riguarda la traduzione dal manoscritto arabo siamo in attesa della traduzione, quasi giunta alla pubblicazione, della Prof.ssa Liana Saif, storica specializzata in esoterismo islamico e scienze occulte del periodo medievale all’università di Amsterdam. In Italia purtroppo siamo attualmente sprovvisti di traduzioni puntuali e accurate, soprattutto dal punto di vista dei praticanti, e a fronte di interessantissimi studi sulla Magia Naturale, la Magia Astrologica è, in Italia, purtroppo ancora assente nel mondo accademico.
A livello di pratica, la Magia Astrologica ha visto una rinascita verso la fine degli anni ’90 a seguito del movimento di riscoperta dell’astrologia tradizionale. Infatti, intorno ai primi anni ’90, negli Stati Uniti alcuni astrologi hanno cominciato a dedicarsi alla traduzione e pubblicazione di vecchi testi di Astrologia Ellenistica, Araba e Medioevale. Tra questi hanno un ruolo di apripista Robert Zoller, Robert Schmidt e Robert Hand. Ritengo sia stato, per me, un enorme privilegio poter studiare con Robert Hand, patrono della Facoltà di studi astrologici di Londra, dove mi sono diplomata con un programma quinquennale in astrologia.
Il mio insegnante di astrologia Oraria, Elettiva e Magica, Christopher Warnock, è stato allievo di Robert Zoller, colui che ha creato i primi corsi di Astrologia Medioevale sui quali è stata poi possibile la ricostruzione della Magia Astrologica. È stato Warnock, che ha iniziato a praticare la disciplina a fine anni ’90, a rintracciare (e a trasmettermi) le regole dell’astrologia elettiva necessaria alla creazione dei Talismani astrologici. Warnock, come anticipato, ha tradotto anche la prima edizione, astrologicamente commentata, del Picatrix oltre a molti altri testi che sono alla base della disciplina.
Nella mia formazione di una pratica coerente ed efficace per la creazione dei talismani astrologici devo molto al confronto con lui e con altri esperti praticanti del settore: credo sia infatti imprescindibile, non esistendo ancora una pratica univoca e consolidata, imparare non solo dallo studio, ma anche attraverso il confronto e la correzione dei praticanti più esperti.
Andando avanti con gli studi, la mia pratica si è discostata tecnicamente dall’impianto rinascimentale che Warnock mi ha trasmesso abbracciando invece maggiormente le tecniche medioevali, più severe e stringenti, ed espandendo gli studi filosofici del periodo; questo è normale nel prosieguo della formazione di qualsiasi studente là dove ci sia un’evoluzione personale, fermo restando la mia riconoscenza per lui in quanto pioniere della disciplina.
L’astrologia elettiva: trovare il momento giusto per la creazione del talismano
Alla fondamento di qualsiasi pratica di magia astrologica abbiamo l’astrologia elettiva.
Esistono diversi tipi di astrologia elettiva, ovvero quella branca della materia interessata a cercare attivamente il momento adatto per dare vita a qualcosa e, all’interno di questo ambito, quella mirata alla creazione dei Talismani astrologici è probabilmente la più complessa.
È importante soprattutto comprendere che sebbene i principi base dell’astrologia elettiva siano quelli della Tradizione, per quanto riguarda l’approccio e la pratica queste non possono avvenire avendo solo la pratica genetliaca alla base. Detto altrimenti, in maniera più diretta: saper leggere un tema natale secondo i dettami della tradizione non implica essere automaticamente in grado di fare una valida carta elettiva. Occorre esperienza, cioè conoscenza e pratica nell’ambito delle discipline di astrologia Catarchica, quindi Oraria ed Elettiva.
E anche all’interno della Catarchica, sebbene conoscere l’Oraria dia un indubbio vantaggio (sicuramente maggiore rispetto alla pratica genetliaca), questo non sostituisce l’approfondimento in seno all’elettiva considerandolo un approccio a sé stante.
Non è quindi sufficiente, per dirsi praticanti o magari insegnanti, essere in grado di “settare” un software con dei parametri e lasciare che questo rintracci i momenti proficui: fare un’elezione significa saper redigere personalmente una carta elettiva conoscendo tutte le sfumature a cui essa sottende.
Utilizzando certo l’aiuto che i software possono darci, ma essendo anche capaci di “scartare” aspetti che sulla carta sono validi, ma che diventano inefficaci o addirittura dannosi nell’economia della carta. Questa è una “sensibilità” che si sviluppa con l’esperienza, appunto, e che nessun software può riprodurre. Ed è la stessa differenza che intercorre tra l’interpretazione di un tema natale fatta da un software o da un professionista. È vero, i software forniscono interpretazioni gratuite o a basso prezzo che possono essere recuperate praticamente ovunque on-line, ma esse non hanno alcun valore interpretativo essendo al massimo un’accozzaglia di quadri generici e non integrati. Sarà infatti la lettura fatta da un/a professionista, che presuppone capacità complesse di lettura astrologica e di consultazione, a fare veramente la differenza e a restituirvi una interpretazione che descrive proprio voi nella vostra complessità.
Personalmente mi occupo di Astrologia Magica a tempo pieno, come studiosa e praticante, confrontandomi continuamente con colleghi italiani ed esteri e partecipando, sin dall’inizio della mia pratica iniziata 6 anni fa, a convegni internazionali. Dico questo per amore della disciplina più che per parlare di me stessa: chi ne fa o ha fatto esperienza sa che si tratta di una materia piuttosto complessa.
I nostri antenati che la praticavano vi accedevano dopo uno studio abbastanza lungo del Trivio e del Quadrivio: le arti liberali, che costituivano durante il Medioevo i due gradi dell’insegnamento, l’uno letterario l’altro scientifico, comprendevano la grammatica, la retorica e la dialettica (il Trivio); l’aritmetica, la geometria, la musica, l’astronomia, ossia l’astrologia (il Quadrivio) che rappresentavano non l’inizio, ma il compimento degli studi astrologici.
A titolo personale posso confermare che questo apprendistato è necessario: mi sono avvicinata ad essa dopo 25 anni di studi astrologici presso scuole riconosciute e professionisti del settore e confronto con pionieri di questi studi.
Massimizzare il libero arbitrio
La complessità della disciplina è data da molteplici fattori. Come per ogni studio inerente la magia medioevale e rinascimentale, è molto importante conoscere la filosofia sottostante poiché, lavorando con poteri celesti, operiamo in un ambito dove la nostra visione del cosmo, e di ciò che stiamo operando, è di primaria importanza. Non si approccia questa disciplina con una mentalità atea o materialista dato che questi poteri celesti sono veri e propri spiriti o entità e dobbiamo far nostro un bagaglio di conoscenze codificate per poter lavorare con essi in sicurezza.
Se filosoficamente questa disciplina ci consente di estendere e massimizzare la nostra quota di libero arbitrio, “aprendo” strade alle possibilità che non sono contemplate nei nostri temi natali e forzando un po’ il “destino” (tant’è che un’accezione della parola Talismani è violatori), è anche vero che possiamo volgere tutto questo al negativo se non siamo capaci di applicarla con cura ed esperienza. Non è questione di credere o non credere, ma di fare secondo specifiche regole e praticare senza consapevolezza di quello che si sta facendo può portare a risultati disastrosi.
Mi spiego: nella visione dell’astrologia tradizionale, l’unica con la quale operiamo in questa disciplina (scordatevi di fare magia astrologica usando l’astrologia moderna: quest’ultima usatela pure come lettura del Tema natale, come del resto faccio io, ma non è un’approccio consono a questa disciplina) ognuno di noi nasce con delle predisposizioni ben precise che, non solo possiamo rintracciare nel tema natale di nascita, ma dalle quali partiamo per fare una quota di previsioni abbastanza accurate, benché certamente non totalizzanti.
Poniamo, ad esempio, che il soggetto X alla nascita non sia per niente favorito nelle relazioni personali e sentimentali per tutta una serie di valori che si evincono dal suo tema natale. E che di fatto il soggetto X non si sia mai sposato e, benché abbia magari avuto delle relazioni, queste non rappresentino per lui un ambito di grande soddisfazione e stabilità. L’astrologia magica può venire in aiuto con una serie di Talismani possibili a migliorare le cose e auspicare un migliore andamento relazionale del soggetto.
Questo è ciò che intendo con massimizzare la nostra quota di libero arbitrio: un Talismano del genere, se fatto bene secondo tutti i crismi, può sortire l’effetto desiderato e, se non siamo degli atei materialisti, potremo anche riconoscere che quel talismano permette al soggetto X, quando inizia a ottenere dei risultati, di effettuare un percorso interiore di crescita rispetto alle attitudini relazionali di partenza poiché il lavoro interiore ed esteriore non sono mai disgiunti proprio come avviene tra i livelli superiori (spirituali) e inferiori (materiali).
Lavorare con un Talismano Astrologico non significa indossare passivamente un ciondolo che farà per noi prodigi.
Significa entrare in relazione con le gerarchie celesti, che esso veicola, e alle quali abbiamo mosso una specifica richiesta. Ma se questo Talismano viene, ahimè, realizzato con i criteri sbagliati può non solo peggiorare la nostra situazione iniziale, ma comprometterla del tutto.
Non ci si improvvisa
Ecco perché questa disciplina non è adatta all’improvvisazione e, nel ricercare competenze da sviluppare in questo ambito che siano di studio o di pratica, vi invito sempre a rivolgervi a professionisti della materia, persone che l’hanno appresa da insegnanti qualificati e non da autodidatti (o da chi vanta formazioni in astrologia natale che, ai fini di questa disciplina, non riveste assolutamente alcuna garanzia).
Lo stesso vale per chi desidera compiere questo tipo di studi: deve armarsi della pazienza e dedizione necessarie che portano prima a padroneggiare le discipline astrologiche propedeutiche di oraria o di elettiva e poi a studiare a fondo la filosofia. Questo è il necessario spartiacque tra ciò che è moda e ciò che invece è una disciplina seria, complessa e tanto ricca, quanto rischiosa, com’è scritto nel Prologo del Picatrix:
“Per te che vuoi apprendere il sapere dei filosofi e comprenderne e penetrarne i segreti, sappi che dovrai prima diligentemente cercare nei loro libri, nei quali le meraviglie della loro arte possono essere trovate, e cerca di scoprire la meravigliosa scienza della magia. Comunque, prima di tutto, devi capire che questa scienza è stata nascosta dai filosofi, ed essi non hanno voluto divulgarla all’umanità, bensì l’hanno nascosta con tutte le loro forze e tutto ciò che hanno detto in proposito, era espresso in parole segrete, infatti espresso in simboli ed allusioni, come se parlassero di altre scienze. E si comportarono così per onestà e rettitudine, perché se questa scienza fosse stata svelata agli uomini, avrebbe minacciato l’ordine dell’universo” .
(Articolo di Sabrina Moncini)
1 John Michael Greer & Christopher Warnock, Picatrix, Adocentyn press, 2011, Prologue, pag. 21-22 (traduzione dell’autrice dell’articolo).
(Foto di Hieu Vu Minh su Unsplash)
Sabrina Moncini, D.F.Astrol. S., diplomata alla Faculty of Astrological Studies di Londra, è ricercatrice, praticante di Astrologia Magica, Astrologa professionista e psicoterapeuta ad orientamento corporeo. Ha iniziato lo studio dell’astrologia nel 1995 a Firenze con il Cida. Insoddisfatta sia del percorso accademico che degli studi astrologici in Italia, si è iscritta ad una formazione quinquennale in Counseling Corenergetico e contemporaneamente alla scuola di astrologia psicologica di Liz Greene a Londra (Centre for Psychological Astrology). Ha poi voluto dare una forma compiuta ai suoi studi astrologici diplomandosi al corso quinquennale della Facoltà di Studi Astrologici di Londra: è stata allieva di astrologi del calibro di Richard Tarnas, Goffrey Cornelius, Robert Hand, Melanie Reinhart, Bernardette Brady e molti altri. Ha proseguito anche i suoi studi psicologici, formandosi in PNL con Michelle-J. Noel. Dopo il diploma della facoltà di studi astrologici, ha iniziato lo studio dell’astrologia medioevale, nella tradizione di Robert Zoller, prima con Bernardette Brady, poi con Benjamyn Dykes e infine con Christopher Warnock. È stato allora che ha sentito un forte richiamo per l’Astrologia Magica e ha quindi proseguito gli studi con C. Warnock, che è stato il grande riscopritore di questa disciplina. Con lui si è diplomata in Astrologia Oraria, Elettiva e Magica.
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