Astrologia: 9 Cose che avrei voluto sapere in anticipo

L’Astrologia, come anche i Tarocchi e tutti gli altri strumenti di esplorazione di sé utilizzati come màntica (secondo l’Enciclopedia Treccani, dal gr. μαντικχνη), der. di μντις «indovino»), affascinano.

L’Astrologia attrae e spaventa e nello stesso istante, per le anime più curiose e, forse, “pre-destinate” invita allo studio e alla riflessione.

Non passa giorno che su Facebook o Instagram non compaia qualche articolo accattivante sulle caratteristiche zodiacali della persona “giusta”, su quanto certi segni possiedano – o meno- determinate caratteristiche, su cosa significhi avere quel pianeta posizionato proprio lì, vicino a quel punto nevralgico che puoi calcolare con formule note solo ai dotti.

Questi non sono articoli “sbagliati”.

Non sono nemmeno, con buona pace degli ortodossi della materia, blasfemia verso l’Astrologia. Sono articoli che rispondono a giocose curiosità e a legittimi bisogni.

Ciò che spinge il consultante/lettore -ma anche il/la giovane astrologo/a- molto spesso non è, almeno inizialmente, il desiderio di conoscere veramente la propria natura attraverso un linguaggio metaforico/simbolico ed immaginale, ma è il gioco e, scavando a fondo, la necessità di trovare qualcosa che dia una previsione. Esigenza comprensibile, legittima e non giudicabile.

L’idea che sia possibile scoprire, attraverso qualche tecnica o misterioso sistema, cosa ci riserva il futuro, è qualcosa che fa presa sul senso di smarrimento umano.

Le cose in questo periodo della tua vita stanno andando male?
Sicuramente c’è una causa a monte.
Deve esserci una causa, un perché.

Ed è così che avvertiamo la voce dell’io-bambino che tutti portiamo dentro, terrorizzato dalla sottrazione di gioia e serenità di alcuni eventi dolorosi percepiti come punizione (che si trasforma nel concetto deformato in occidente di “karma negativo”). Questa aspettativa di punizione, le cui cause sono ignote, è un retro-pensiero difficile da estirpare perché affonda le radici nella convinzione che esista una risposta ad ogni perché.

“Sono confusa, dammi una valida ragione del perché sta accadendo proprio a me: cos’ho fatto di sbagliato?”.
Ed eccola qui la domanda cardine che ci muove ad interrogarci e chiedere sempre più in profondità.
Se il processo viene portato abbastanza avanti l’atteggiamento di “Perché a me?” può venir sostituito da “Cosa posso farmene di quello che sta accadendo?”.
Da vittima a co-creatore. 

Vi svelo un segreto: ogni astrologo inizia il suo percorso per gli stessi identici motivi.

“Se c’è una risposta non solo la troverò, ma capirò anche qual è la dinamica che crea le cause così da averne controllo”.

L’Astrologia è, come ripeto sempre, una Maestra eccelsa che trasforma l’atteggiamento di attesa vittimista in “interrogativi cosmici”: guida i suoi giovani studenti a scoprire che ci sono sì dei segreti e dei misteri, che la vita è troppo immensa per funzionare sempre secondo le aspettative, che il segreto è spesso una “resa” che non è sconfitta. I segreti e i misteri, quando ci sono, non sono assoluti, non danno rassicurazioni valide per tutti.

L’astrologia può così fornire un balsamo che cura, ma molto più spesso ti spoglia e ti mette a nudo di fronte a te stesso e al motivo radicale delle tue domande.

Quanto sarebbe stato utile, anni fa, avere anche solo un briciolo della consapevolezza che possiedo ora, dopo anni di studio e batoste esistenziali. Mi sarei risparmiata ore di discussioni inutili su quanto tutto sia già scritto, su quanto non sia vero che tutto è già scritto (ho avuto anche la fase oppositiva e scettica, sì).

E ho pensato così di riassumere le cose che avrei voluto sapere in anticipo, proprio per risparmiare un po’ di tempo e anche, diciamocelo, alcuni rodimenti.

Le 9 cose che avrei voluto sapere in anticipo

  1. Il segno del Sole non è il segno più importante o rappresentativo del tema natale

    Il tema natale, come ho spiegato in un articolo precedente, è un insieme di elementi che interagiscono tra loro. Ogni pianeta rappresenta una funzione e, sebbene il Sole sia il pianeta che riassume il progetto dell’Anima (la direzione dell’io, diciamo), non è per forza di cose il pianeta più sentito. Il tema natale svela un equilibrio di elementi di cui sarà necessario individuare, ad esempio, le dominanti (se ce ne sono) per vedere in che modo la persona potrà disporre del suo tesoro interiore.

     

  2. Non esiste un approccio astrologico migliore di un altro: che pratichi astrologia karmica, psicologica, antica, moderna, esoterica, l’astrologo/a risponde alle domande che gli fate secondo il sistema che usa.

    Proprio come sarebbe illogico supporre che un dentista sia migliore di un ginecologo chiedendo al primo un pap-test o che un piastrellista sia migliore di un idraulico, allo stesso modo non ha senso fare confronti tra diverse “specializzazioni”. Dipende, come sempre, da cosa si sta cercando. È chiaro che però è necessario che tutte queste figure siano competenti e che conoscano bene la materia che maneggiano. Libertà sì, improvvisazione no.

  3. L’astrologo/a non è automaticamente anche un guru/illuminato/iniziato/esoterista/parapsicologo/… Quindi non vi salva e non è nemmeno tenuto a rispondere alle vostre domande gratuitamente.

    Nessuno sa chi sei più di te. Magari potrai avere dei punti ciechi della tua personalità di cui non ti rendi conto (ed è in questi casi che i feedback esterni sono utili), ma la definizione di te… quella è un’altra faccenda. Se in un momento della tua vita hai bisogno che qualcuno ti definisca perché ti senti perso/a o confusa/o sappi che può accadere e l’Astrologia può darti qualche feedback, ma mai affermare che tu sei in un modo e non in un’altro. Il senso del consulto è spostare il tuo punto di osservazione nella definizione di te utilizzando il linguaggio dei simboli, quindi alla fine non sai più figo/a o sfigato/a, ma avrai qualche simbolo e metafora (o magari mito) in più per parlare di te. C’è un libro importantissimo che consiglio molto spesso quando mi accorgo che ci si aspetta che io abbia una funzione salvifica. È un testo di riflessioni sulla pratica della psicoterapia (e che quindi con l’astrologia non c’entra nulla), ma ritengo sia utile per comprendere alcune dinamiche in cui si incorre quando si ha una aspettativa di salvezza proiettate su un’altra persona. Il testo è un po’ datato e si intitola: “Se incontri il Buddha per la strada uccidilo. Il pellegrinaggio del paziente nella psicoterapia. Se invece vuoi leggere cosa ne penso io più dettagliatamente, ne ho parlato anche in questa intervista.

     

  4. La causa delle difficoltà (o sofferenze) nella vostra vita non è UN pianeta o UN aspetto

    E questo perché, come ho scritto nel punto 1, il tema natale è un grafico complesso, un equilibrio di energie in gioco, e raramente si condensa in un unico fattore. Quindi non esistono temi natali sfigati, brutti, senza possibilità. Chi vi dice ciò lo fa per interessi che non sono di certo quelli di “darvi una mano”, quanto piuttosto di far presa. Possono quindi esserci aspetti sfidanti, caratterizzanti, ma il come quell’aspetto verrà vissuto sarai tu a dirlo all’astrologo/a e non viceversa dato che… (vedi punto 3)

     

  5. I pianeti non si dividono in buoni e cattivi: non sono super-eroi vs malvagi (e Saturno in ottava casa non porta necessariamente sfiga)

    Ci sono alcune leggende metropolitane, delle volte purtroppo alimentate anche da qualche collega “creativo”, che demonizzano alcuni pianeti (Saturno in primis, ma anche Plutone e Marte). Come per tutte le leggende metropolitane c’è un barlume di verità perché effettivamente si tratta di pianeti che si accompagnano a lezioni “strong”, ma questo non significa che siano cattivi. L’astrologia antica divide i pianeti in benefici e malefici, ma non si tratta di certo di giudizi su un effetto necessariamente “buono” o “cattivo”, ma sul modo che essi esprimono le loro caratteristiche.

     

  6. Non esistono delle Verità (aka segreti iniziatici) che solo i maestri della disciplina conoscono. Ci sono sistemi e teorie che andranno studiati e padroneggiati.

    Vedi il punto 3.

     

  7. Non ci sono temi natali orribili o meravigliosi: tutto dipende dall’uso che una persona se ne farà.

  8. Il destino, inteso come concatenazione di eventi determinati, non è scritto nelle stelle, ma la consapevolezza incontra il Fato.

    E qui si apre un bel dibattito che vede coinvolti, con tanto di lancio di coltelli, gli astrologi di tutti i tempi. Determinismo versus Libero Arbitrio. Come ho già scritto in precedenza in un altro articolo, è chiaro che, per noi figli della modernità, sia difficile rinunciare all’idea che l’essere umano sia libero da influenze esterne e che possa in ogni momento esercitare la propria suprema volontà, che corrisponde nel 90% delle volte alle pretese dell’Io. Eppure è anche chiaro, per un osservatore onesto che non abbia paura di guardare direttamente in faccia ciò che emerge dal mare dell’Inconscio, che nessuno è realmente libero: i ricordi ad esempio, dimoranti nel regno della Luna, sono il fondamento e sono impressi nel corpo oltre che nella mente e guidano le scelte automatiche. Quante persone conoscete che si muovono per automatismi?
    Nella scelta del prodotto per l’igiene della casa o del partito da votare alle elezioni, quanti si fermano a riflettere? In psicologia questi automatismi di scelta, frutto dell’abitudine reiterata, sono chiamate “euristiche di giudizio” e sono le tendenze che noi astrologi vediamo nel tema natale.

     

  9. L’Astrologia non rivela per forza di cose verità che non si sanno di sé e quindi l’astrologo non ha il potere di farvi stare bene o male. Inutile che lo preghiate di dirvi cose belle.

    Ma sicuramente questo non legittima l’astrologo a dirvi i suoi punti di vista in maniera categorica e senza peli sulla lingua, spacciandola per “verità”.

 



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