Il ciclo di Venere e il suo pentagramma

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Come ho già avuto modo di spiegare in un articolo precedente trattando del significato della retrogradazione di Venere, il suo moto in rapporto al Sole forma delle vere e proprie fasi molto simili (e sovrapponibili) a quelle della Luna. E proprio come accade per la Luna, che con le sue fasi dona delle sfumature interpretative aggiuntive, anche le fasi di Venere possono dirci qualcosa in più (che mi riprometto di trattare in un futuro articolo). Venere, nelle sue due diverse manifestazioni di stella del mattino e stella della sera, astro più luminoso in cielo… Ed in effetti Venere viene descritta in più fonti come la “stella” più luminosa, seconda solo ai due luminari, dei quali è stata mitologicamente descritta a volte come figlia a volte come sorella. Il professor Pietro Mander ci ricorda poi che l’etimologia del termine inglese “star” (stella) potrebbe addirittura essere fatto risalire “al nome della dea assiro-babilonese Ishtar della quale il pianeta costituisce una manifestazione.”. 

Quando parliamo di fasi dei pianeti dobbiamo tener conto che partiamo dal dato astronomico al quale, in seguito e in base alla scuola astrologica di riferimento, assegneremo un significato interpretativo. Ma per arrivare al giudizio astrologico è necessario partire sempre dal dato astronomico.

E partiamo quindi dall’astronomia di Venere e dal suo ciclo e soffermiamoci su uno dei simboli iconici del pianeta e delle divinità associate: il pentagramma (o stella a cinque punte).

Il ciclo di Venere 

Come accade alla Luna, anche i pianeti (tutti) vivono delle fasi di un ciclo che viene definito ciclo sinodico o periodo sinodico che parte dalla congiunzione con il Sole, ovvero l’allineamento Terra/Sole/Pianeta. 

Venere, pianeta interno (chiamato anche inferiore) alla stregua di Mercurio, compie la sua rivoluzione attorno al Sole in 224 giorni, 16 ore e 50 minuti (periodo orbitale). Questo periodo è però riferito solo alla relazione tra Sole e Venere e non tiene conto del nostro punto di osservazione. Ma se inseriamo anche noi (la Terra) nell’equazione, e la percezione della danza tra i due, osserveremo che Venere impiega, da una congiunzione con il Sole a quella successiva, circa 584 giorni ovvero 19 mesi (periodo sinodico).

Questo significa che Sole e Venere si incontreranno, per l’inizio di un nuovo ciclo, una volta ogni due anni circa. 

Venere ha però un’orbita interna più piccola rispetto a quella terrestre e quindi si può congiungere (allineare) al Sole in due modi differenti: una volta mentre è retrograda (congiunzione inferiore) ed è più vicina alla Terra ed è al perigeo, e una volta quando è diretta e veloce (congiunzione superiore) quando si trova sempre allineata alla Terra, ma dall’altra parte rispetto al Sole ed è all’apogeo.

Per gli astrologi ellenistici, tra le due congiunzioni è quella inferiore a decretare l’inizio del ciclo e viene quindi presa come punto di riferimento e inizio del ciclo sinodico.

Astrologicamente possiamo intendere la congiunzione Sole e Venere (ma vale per qualsiasi congiunzione dei pianeti con il Sole) simile alla fase di Luna Nuova ed infatti, in alcuni testi, questa fase viene chiamata “fase di Venere Nuova”.
E quale fase sarà simile alla Luna Piena? Si tratta della congiunzione superiore che alcune volte viene chiamata Venere Piena. 

Dalla congiunzione inferiore Venere rinasce come potenziale Stella del Mattino (si prepara a diventare tale appena sarà visibile uscendo dalla condizione di sub radiis) mentre dalla congiunzione superiore rinascerà come potenziale Stella della Sera.

Ho usato il termine “potenziale” dato che secondo alcuni autori antichi (ad esempio Retorio) affinché Venere sia correttamente definibile “stella della sera” o “stella del mattino” deve essere anche visibile e deve quindi aver fatto la sua levata eliaca uscendo dalla condizione di invisibilità (sub radiis). Non è quindi sufficiente, per Retorio, che un pianeta sorga prima (condizione di orientalità) o tramonti dopo il Sole (occidentalità).

Secondo gli autori moderni, tra i quali Dane Rudhyar e Michael R. Meyer, possiamo però considerare la Venere con temperamento emotivo e la struttura dei valori di Stella del mattino e della sera già appena dopo la congiunzione con il Sole: è da questi due momenti, infatti, che Venere rinasce e inizia l’emiciclo di una delle due fasi. Ma ne parlerò in un prossimo articolo. 

Possiamo così riassumere il ciclo di Venere partendo dalla congiunzione inferiore (per un approfondimento rimando al testo “Sfere I” di Giancarlo Ufficiale e Fabrizio Corrias tenendo conto che essi, come tutti i tolemaici, fanno iniziare il ciclo sinodico di Venere dalla congiunzione superiore): 

  1. Congiunzione inferiore, che avviene a metà della zona di retrogradazione di Venere. Venere qui è retrograda (Rx) e vicina alla Terra (perigeo). L’allineamento avviene, dalla nostra prospettiva, avendo Venere davanti a noi e il Sole alle sue spalle. È dalla congiunzione inferiore che, per gli astrologi ellenistici, Venere Rx rinasce purificata. Questa è una Venere invisibile in cui possiamo vedere la semina dell’identità venusiana per lo sviluppo di nuovi valori. La distanza è di 0°/-3° dal Sole e la durata di questa fase è di circa tre giorni. È chiamata anche Venere Nuova.
  1. Dopo la congiunzione Venere retrograda si allontanerà in direzione opposta rispetto al Sole, retrocedendo quindi rispetto al senso dei segni zodiacali (es. da Ariete a Pesci) e procederà retrograda verso quella che viene chiamata la sua levata eliaca mattutina: è da questo momento che la Venere torna ad essere visibile e lo sarà all’alba, prima che il Sole sorga. È sufficientemente lontana dal Sole da poter cominciare a brillare; la sua luce aumenterà sempre di più a mano a mano che Venere si allontana dal luminare diurno. È un momento importantissimo, uno dei più sacri e che dota il pianeta delle sue qualità spinte al massimo. Da questo punto in poi abbiamo la nascita come fase di Stella del Mattino (Fosforo Lucifero). Come vedremo in un altro articolo possiamo intendere Venere come “potenzialmente” Stella del mattino anche prima, nella sua fase di invisibilità, ma con caratteristiche molto meno pronunciate.
  1. Visibile e in moto retrogrado Venere continua ad allontanarsi retrocedendo rispetto al Sole; Venere diventa via via più luminosa fino a raggiungere il punto di massima elongazione (si tratta della distanza angolare massima dal Sole di circa 45/48 gradi). Rallenta qui la sua corsa fino a stazionare in quella che conosciamo come “Stazione diretta” o “Stazione mattutina” a partire dalla quale Venere riprende il moto diretto.
  1. Venere procede in moto diretto e veloce e si avvia verso la successiva congiunzione con il Sole. Raggiunto il punto di vicinanza critica al Sole e Venere, ad un certo punto sparisce al mattino. Non sorgerà più prima del Sole avendo fatto quello che si chiama il suo tramonto eliaco mattutino. Da questo punto correrà verso il Sole per raggiungerlo nella congiunzione superiore. Venere si trova qui dall’altra parte rispetto al Sole (dal nostro punto di osservazione) ed è al suo apogeo. Ha inizio qui la sua fase vespertina: è invisibile, diretta e veloce. Alcune volte questa fase è chiamata Venere Piena.
  1. Superato e distanziato il Sole di 15 gradi, Venere riappare, questa volta come Stella della Sera nella levata eliaca vespertina. Venere rinasce come Stella della Sera (Vespero): tramonterà dopo il Sole e chiuderà quindi le porte.
  1. Anche nella sua fase vespertina, Venere raggiunge il punto di massima elongazione (punto a metà tra apogeo e perigeo). Venere è qui veloce, visibile e luminosa; da qui in poi comincerà a rallentare. 
  1. Ad un certo punto si fermerà nella sua “Stazione retrograda” (o stazione vespertina). Il pianeta è apparentemente fermo e da qui in poi inizierà il suo moto retrogrado. In moto retrogrado raggiungerà la distanza minima dal Sole prima di sparire nel tramonto eliaco vespertino. Da qui in poi raggiungerà il suo perigeo per correre incontro all’inizio del nuovo ciclo con la successiva congiunzione inferiore. 

L’intero ciclo sinodico (dal punto 1 al 7) dura circa 584 giorni, ovvero circa 19 mesi. Essendo Venere, nei suoi momenti di visibilità, una delle stelle più luminose del Cielo, nel corso dei millenni è stata considerata importantissima dal punto di vista sacro e religioso e nell’opera di calendarizzazione. A seconda dell’epoca storica, il ciclo sinodico è stato diviso ed interpretato in differenti modi che hanno avuto anche un riflesso nelle pratiche religiose (ad esempio tra i sumero-babilonesi e gli aztechi).

Il pentagramma di Venere e i Venus Star Points (VSP) 

L’orbita di Venere, essendo estremamente circolare, riporta le congiunzioni di Venere-Sole quasi sempre nello stesso segno ogni otto anni circa (2920 giorni) e siccome in otto anni abbiamo cinque cicli di 19 mesi, avremo l’incontro di Venere e Sole in soli 5 segni (slittano di qualche grado ogni anno, ma la sequenza è sempre quella).

È possibile prendere qualsiasi punto del ciclo, illustrato precedentemente da 1 a 7, come punto iniziale (angolo), ma convenzionalmente si considera la congiunzione (inferiore) dato che questo momento non risente delle differenze di percezione e visione delle diverse località da cui si osserva il cielo come accade invece per le levate.

Unendo questi 5 punti in sequenza avremo la formazione di una stella a 5 punte: il pentagramma di Venere.

Considerando una quaqlsiasi congiunzione inferiore come momento di inizio si prende nota del punto in longitudine zodiacale (ovvero il segno) in cui questo evento astrale accade e si appuntano le successive quattro. Avremo così la formazione, nell’arco di otto anni, di una Stella a 5 punte le cui punte sono chiamate “punte di Venere” o “Venus Star Point” (per approfondimenti rimando al sito e al lavoro, in lingua inglese, dell’astrologa Arielle Guttman), ovvero una grande configurazione di cinque punti distanziati da aspetti angolari cosiddetti “minori”: il quinconce (150°), il biquintile (144°) e il sesqui-quadrato (135°).

Qui di seguito la tabella riassuntiva delle congiunzioni inferiori e superiori di Sole e Venere per il periodo che va da Gennaio 2022 a Marzo 2029 seguita dal grafico della Stella di Venere che si viene a formare.

(Tabella congiunzioni periodo 2022-2030. Credits AstroGold for Mac)

 

 

 

(Venus Star Point dal 2022 al 2030. Credits www.astro-seek.com)

 

Significato astrologico dei VPS

Come abbiamo detto, la congiunzione inferiore può essere vista come simile alla fase di novilunio e di inizio di un ciclo all’interno del quale ognuno di noi è nato ed è simile, concettualmente, alla Luna Nuova Prenatale. Vedendo invece nella congiunzione superiore una fase simile alla Luna Piena possiamo rintracciare in questi due momenti una sovrapposizione al concetto di sizigia prenatale (novilunio o plenilunio precedente la nascita).

Il punto in cui è avvenuta la congiunzione precedente la nostra nascita (il nostro VSP) sarà un punto estremamente sensibile che può essere interpretato secondo determinate regole e avrà rilevanza distinguere, da questo punto di vista, se la congiunzione precedente è stata quella inferiore (che dà inizio alla fase di stella del mattino) oppure quella superiore (inizio della fase di stella della sera). Come abbiamo visto, possiamo avere infatti la formazione di un pentacolo di Venere sia considerando le congiunzioni inferiori che quelle superiori (come si può vedere nell’immagine precedente).

Ognuno di questi punti di incontro tra Sole e Venere viene chiamato “Venus Star Point” o “Punta della Stella di Venere” (VSP) e caratterizzerà, a seconda del segno in cui si trova, il carattere della Venere nascente. Come scrive Guttman nel suo libro:

“la posizione natale di Venere rappresenta il modo in cui noi ci mettiamo in contatto con il nostro ambiente e alle altre persone per connetterci all’amore, alla bellezza, all’amicizia. Il Venus Star Point rappresenta l’introspezione che facciamo in noi stessi per riflettere l’amore, bellezza, la sincera espressione di sé che possediamo in maniera innata e che possiamo condividere con gli altri.”.

Conoscere il segno e la posizione del VPS precedente la nostra nascita ci permette quindi di scoprire ciò che potenzialmente è contenuto nel cuore di Venere e e tutto ciò che desideriamo a livello animico, profondo, al di là dell’educazione, delle aspettative, delle pretese egoiche e superficiali.

Esso rivela un principio cardine nella vita della persona (un valore, per dirla secondo una terminologia venusiana), “un talento, un’espressione erotica della gioia di vivere che possediamo” come specifica Guttman.

(Se sei curioso/a di conoscere il segno del tuo VSP puoi controllarlo nelle tabelle fornite da Arielle Guttman direttamente nel suo sito, a questo LINK)

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