I Gemelli: trickster e maghi dello Zodiaco

Loquaci, socievoli, irrequieti, scaltri, sfuggenti, volubili, abili nell’uso della parola, nelle lettere, nel commercio e nelle negoziazioni: sono ormai noti i tratti distintivi del segno dei Gemelli. Tuttavia, il quadro caratteriale che ne emerge rischia di limitarsi a una sequela di qualità avulse dalla profonda simbologia di cui il segno è sintesi e vibrazione e, al fine di comprendere meglio l’essenza dei Gemelli, è opportuno iniziare la nostra esplorazione dal Mito stesso a cui fa riferimento.

L’archetipo del Doppio

Quello dei “Gemelli Divini” è un tema diffuso nelle narrazioni mitologiche di diverse aree geografiche e culturali, dai Dioscuri del mito greco, immortalati nella costellazione dei Gemelli, fino agli Aswin dei Veda; spesso, come nel caso di Romolo e Remo a Roma o di Caino e Abele nel racconto biblico, i due fratelli protagonisti intrattengono una relazione di ostilità che sfocia nell’uccisione di uno da parte dell’altro.

Tali miti sembrano elaborare, in un modo o nell’altro, il grande tema del Doppio o dell’Ombra che continuerà a essere sviluppato fino alla letteratura più moderna dove l’alterità arriverà a essere drammaticamente vissuta all’interno della stessa persona, come accade ai personaggi di Dorian Gray o del Dottor Jeckyll.

I Gemelli, dunque, incarnerebbero in termini più o meno conflittuali l’opposizione archetipica tra Luce e Oscurità, in cui spesso la prima prevale a discapito della seconda.

Nei Gemelli, il concetto di dualità emerge a partire dal suo stesso glifo che rimanda alla grafia del II nei numeri romani e dall’iconografia che rappresenta il segno come una coppia di bambini o adolescenti, o, meno frequentemente, come una coppia di amanti, immagine questa a cui sembra rimandare Mithunam, termine sanscrito per il segno dei Gemelli secondo l’astrologia indiana che significa “coppia” o “unione degli opposti”.

Similmente l’arcano VI degli “Amanti” nei Tarocchi, corrispondente proprio ai Gemelli, esprime il significato di relazione tra due elementiin termini o di scelta o di unione riflettendo la celebre metafora alchemica della “congiunzione degli opposti”. 

Il Tarocco degli Amanti (Mazzo Rider Waite)
Tarocco degli Amanti (Mazzo Harris-Crowley)

Sotto il governo di un Briccone Divino

L‘ambiguità dei Gemelli è un aspetto presente nelle caratteristiche di Mercurio, pianeta tutelare del segno e conosciuto col nome di Hermes nell’antica Grecia.

Figlio di Zeus e Maia, secondo quanto riportato dagli Inni Omerici, il piccolo dio, una volta uscito dal grembo materno, in un sol giorno impara a camminare e parlare, uccide una tartaruga per fabbricarne una lira dal guscio, per poi finire a rubare i buoi del fratello Apollo. Sin da subito, quindi, emergono le caratteristiche tipiche del dio: ingegnosità, astuzia, giocosità e una certa amoralità, caratteristiche che lo annoverano nella schiera dei trickster o Bricconi Divini, insieme a Pan, Dioniso, Loki, Lugh…

Proprio come il dio che li governa, i Gemelli possono essereabili, scaltri e raggirantipur suscitando le simpatie altrui per la loro innata capacità di relazione e adattamento in ambienti diversi, in analogia alla celebre mobilità di Hermes, unico tra gli dei a cui era concesso l’accesso persino nell’Ade che era interdetto a tutti gli altri.

Nota è la caratteristica dei nativi del segno di essere sfuggenti e mutevoli, proprio come il mercurio, metallo associato al segno, agente alchemico universale e intermediario indispensabile alle manifestazioni dell’esistenza per la sua capacità di legarsi a tutti i metalli senza che ne sia necessariamente affine.

Logos: Ordo ab Chao

In Hermes/Mercurio è presente la doppia natura di creatore e distruttore: egli è colui che, come nel caso del furto di buoi ad Apollo, mette in discussione l’autorità e l’ordine precostituito seminando il caos. Ma è anche colui che presiede alla parola e agli scritti, quindi al Logos, che è strumento di conoscenza, ordine e potere sulla realtà. E, non a caso, a Mercurio corrisponde nei Tarocchi l’Arcano I del Mago che indica la facoltà di creare o distruggere mediante l’esercizio della propria volontà.

Così anche nei Gemelli appare l’esigenza di dare un ordine alla giungla caotica dell’esistenza attraverso la razionalizzazione, ovvero la capacità di definire, cioè dare dei limiti alle idee astratte, agli impulsi e ai sentimenti traducendoli in espressioni concrete con l’uso del linguaggio.

Le parole, per dirla con Dane Rudhyar, fungono da “dispositivi di sicurezza”, riportando l’ignoto alla normalità collettiva. Per questo motivo i Gemelli, essendo manifestazione più immediata dell’elemento Aria, ovvero il regno al di là del mondo fisico del puro pensiero e delle idee archetipiche, sentono l’urgenza di esprimere verbalmente le immagini percepite e catturate dalla mente,incarnando così il ruolo del Poeta che, in origine, è il Mago, colui che è capace di controllare le forze della natura pronunciando i loro “veri nomi”.

Un’arma a doppio taglio

Tuttavia la mente è anche “l’assassina del Reale”. L’affidamento cieco alla ragione comporta il rischio della perdita di contatto con la pesante Terra, vero elemento di disturbo per l’Aria, e quindi con la realtà: nei Gemelli, la rimuginazione può portare a paranoie e ossessivitàe a non considerare il complesso regno delle emozioni, degli istinti e delle necessità del corpo con cui tendono quindi ad avere un rapporto conflittuale.

L’uso della ragione e del pensiero può portare i Gemelli a comprendere la realtà meglio degli altri. Ma il suo abuso può farli scivolare nell’abisso della confusione. L’impiego sapiente della parola li può rendere spiritosi, arguti e affascinanti. Se mal impiegata, tuttavia, la parola può manipolare per scopi disonestie può ferire più di una lama.

L’elemento Aria nei Tarocchi è rappresentato dal seme di Spade perché il pensiero è una lama che mira a dividere ovvero distinguere, discriminare e classificare. Ma è un’arma a doppio taglio, una metafora che esprime al meglio la natura duale del pensiero, la stessa di cui in fondo partecipano i Gemelli.

Contraddittori… come la natura umana

Secondo l’astrologa Liz Greene sembra che tutti i Gemelli prima o poi siano chiamati a fare esperienza di una dualità che nel corso della vita potrebbe assumere forme conflittuali tra maschile e femminile, tra valori emotivi e intellettuali, tra corpo e spirito e che, se non riconosciuta innanzitutto all’interno di sé stessi, rischia di essere proiettata su altre persone (genitori, partner, amici…).

La dualità nei Gemelli sembra riflettersi, a livello esteriore, in un comportamento che può oscillare tra euforia e depressione, tra coinvolgimento ed elusività, tra pensiero ed emozioni, tra scaltrezza e raggiro.

Lungi dall’essere sintomo di una sorta di schizofrenia, come i detrattori del segno potrebbero inferire, l’ambivalenza dei Gemelli non è che il frutto della coscienza della contradditorietà della natura umana, dell‘ambiguità del pensiero e della parola, della complessità stessa dell’esistenza.

Quasi rispondendo a un impulso daimonico, i Gemelli sono portati a riconoscere e a giocare con la dualità che altro nonè che un processo dinamico in cui gli opposti interagiscono in una dialettica costante e in cui, come nel Tao, qualcosa dell’uno è sempre presente anche nell’altro.

Il sogno alchemico della coniunctio oppositorumè forse la vera vocazione del Magus Gemelli.

 

 

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